I sistemi di credenze

I sistemi di credenze sono convinzioni radicate in noi e hanno origine nei modelli socioculturali di riferimento e condizionano la visione “sociale” del proprio gruppo di appartenenza.

Le nostre convinzioni acquisite agiscono in modo invisibile e sotterraneo, possono seriamente bloccare la nostra evoluzione personale, la crescita professionale e la realizzazione dei nostri sogni. Controllano le nostre azioni quotidiane determinando le nostre abitudini facendoci diventare vittime dell'automatismo e, di conseguenza, andando a influire notevolmente sulla maggior parte dei risultati che otteniamo. Le voci “interiori” e silenti ci influenzano proprio perchè la nostra limitata consapevolezza non ci permette di essere sempre presenti e sappiate che tutti, più o meno, siamo vittime dell'automatismo.

Prendiamo in esame una classica credenza religiosa: il matrimonio. In Europa abbiamo, per la maggiore, la monogamia nei paesi di religione mussulmana c'è la poligamia e in alcune regioni del Tibet c'è ancora la poliandria. Per la sopravvivenza della specie e della propria famiglia le varie culture in tutto il mondo hanno sviluppato delle strategie che, se estrappolate dal loro contesto e paragonate tra loro, potrebbero essere causa di animate e inconcludenti discussioni.

M: “ Tu, cosa ne pensi…?”

A: “Io credo che...”

Sei tu che parli o stai dando solo voce a frasi e credenze trasmesse di generazione in generazione? Chi sta parlando “veramente” al posto tuo? Tu, la tua famiglia o la tua religione?

Quasi tutto ciò che non è frutto della nostra esperienza di vita subisce l'influenza dei sistemi di credenze ereditati dai nostri antenati, della nostra città, della regione e perfino della nostra nazione.

Troppo spesso le nostre scelte personali vengono influenzate dai nostri sistemi di credenze che ci imprigionano in una scelta guidandoci a definire le cose con l'etichetta di “giusto o sbagliato”. Anche quando prendiamo in esame e valutiamo il risultato di alcune azioni fatte siamo influenzati dalle nostre “convinzioni” che snaturano la vera protagonista che abbiamo incontrato: l'esperienza.

Attraverso “l'osservazione” possiamo trovare nelle nostre parole la voce condizionante dei nostri Antenati.

Per esempio: lavoro e denaro.

A: “il denaro è il Demonio!”;

M: (… “Non è la spada che uccide ma la mano che l'impugna” disse Carol Wojtila);

A: “I soldi non fanno la felicità”;

M: (...figuriamoci la miseria!);

A: “il lavoro nobilita l'uomo”;

M: (… sì, cosa c'è di nobile a spaccarsi la schiena e a farsi sfruttare per pochi spiccioli?);

A: “I soldi non bastano mai. Maledetti soldi!”;

M: (...ma, tu frequenteresti volentieri uno che ti maledice?);

A: “Noi siamo poveri ma onesti”;

M: (… ho conosciuto poveri che per denaro avrebbero venduto anche...);

A: “Commettere errori è sbagliato e chi sbaglia paga!”;

M: (… già, se non provo come faccio a sapere se per me funziona o meno?);

A: “Non appoggiare la borsa per terra... morirai in miseria!!!”;

M: (… su questa affermazione, scusate... non ho parole);

e... molto altro ancora.

Poi, naturalmente, le cose si complicano quando due persone discutono su di un argomento difendendo le loro convinzioni dove, sia le parole sia le frasi dette vengono filtrate e interpretate attraverso i sistemi di credenze.

Parlando di spiritualità, per esempio, fin dai tempi più remoti in Oriente si sono contrapposte due vie: quella che associava la spiritualità al celibato e alla castità e quella del tantrismo che usava la sacralità dell'atto sessuale come pratica di ascesi mistica. Perfino i ricercatori spirituali a volte cadono nella trappola dell'inconsapevolezza in quanto:

Credendo di evolvere, spesso, non si fa che passare da un sistema di credenze ad un altro. Da una serie di condizionamenti ad un altra. Da un insieme di fissazioni ad un altro. Proprieta' commutativa...sostitutiva.”

(Roberto Potocniak Sperimentatore delle varie realtà e Ricercatore del Vero)

Noi siamo i “maestri degli eventi” (Aurobindo) o meglio, siamo predisposti a diventarlo in quanto basiamo sia la nostra vita che le nostre scelte sulla base della visione che abbiamo del mondo, di noi stessi, delle nostre capacità. Sì, “gli unici limiti che abbiamo sono quelli che crediamo di avere” citava un “Vecchio” tempo fa ad alcune persone che lo interrogavano sui misteri della vita.

Sì, ogni istante i nostri pensieri alimentano la realtà che è stata creata dalle immagini nate dentro di noi nella zona liminale/immaginale del cervello dove conscio e non conscio collaborano (James HillmanSelene Calloni Williams).

Il metodo Simboloimmaginale, applicato da me in quanto Counselor Trans-generazionale, vede il corpo come un Simbolo di pura “energia psichica” e rappresentazione del nostro “Mondo Interiore”, dove la parola è Nume ossia, lo Spirito che crea e modifica la nostra “Realtà”. Quindi, potenzialmente, come ci siamo programmati, allo stesso modo possiamo deprogrammarci (Claude Sabbah).

A: “Sì, interessante, come posso deprogrammarmi?”;

M: “- Colui che sa allacciarsi le scarpe può cambiare la propria vita - disse Maxwell Maltz”.

Sì, tutto può iniziare attraverso dei piccoli cambiamenti “consapevoli” nelle azioni del quotidiano.

Bhè, se sentite la necessità di una guida - cercate e troverete – citava Jesus.

Ci sono molti Counselor, Motivation Coach, Maestri Spirituali (conosco anche dei buoni Psicologi e Psicoterapeuti) che hanno il compito di aiutarvi a compiere dei passi verso la vostra evoluzione/realizzazione personale.

Chiedete e vi sarà dato” (Jesus)

Sì, attenti a ciò che chiedete perchè potreste essere accontati quindi... osservate i vostri pensieri, le vostre emozioni, i vostri stati d'animo e soprattutto i vostri desideri. Sì, esprimete con tutto il vostro essere ciò che desiderate come raggiungimento di uno scopo (possibilmente con fini superiori) e non ciò che vi manca in quanto, per la legge di Attrazione/Creazione, vi verrà dato ciò che chiederete.